Le radici di Joe Barbieri tra Napoli e il mondo

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Venerdì 17 maggio Joe Barbieri presenta nel teatro Acacia di Napoli il suo nuovo album Vulìo, un omaggio alla grande canzone napoletana. Nel podcast che pubblichiamo, risponde ad alcune domande sul suo rapporto con la forma-canzone, sulla realizzazione del nuovo disco e sugli ospiti speciali del concert/presentazione, Maurizio De Giovanni, Teresa De Sio, Enzo Gragnaniello e Raiz.

Joe Barbieri (nella foto in pagina di Angelo Orefice) è un’enigmatica eccezione che cattura l’attenzione. È un po’ un outsider nel mondo della musica, ma ha saputo costruirsi una carriera tutta sua sia in Italia che all’estero. E cosa ancora più rara, è riuscito a conquistare il rispetto di colleghi, critici e fan.

Dopo aver “imparato il mestiere” con Pino Daniele, che è stato il suo primo produttore, nel 2004 pubblica il suo primo album, “In Parole Povere”: un successo internazionale, un mix coinvolgente di world music, jazz e canzone d’autore, elogiato anche dalla stampa estera.

Il secondo album di Joe Barbieri, “Maison Maravilha”, uscito nel 2009, vende oltre 20.000 copie e vince il Premio Lunezia per i testi. Definito dalla critica francese come “una vera e propria perla”, il disco viene anche registrato dal vivo all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

Nel 2012 pubblica “Respiro”, un album che debutta in classifica FIMI e ottiene successo anche all’estero. Distribuito in oltre cinquanta paesi, fa di Barbieri un nome conosciuto anche fuori dall’Italia.

Nel suo percorso vi sono anche due dischi tributo a due giganti del jazz: Chet Baker con “Chet Lives!” nel 2013 e Billie Holiday con “Dear Billie” nel 2019.

L’anno scorso, per festeggiare i suoi 30 anni di carriera, pubblica un album live chiamato “Tratto Da Una Notte Vera” e fa un tour chiamato “30 Anni Suonati”, un grande successo.

La sua musica vende decine di migliaia di copie in tutto il mondo, e il suo stile che mescola canzone d’autore, jazz e musica world lo porta negli anni a collaborare con artisti di ogni genere, da Omara Portuondo a Jaques Morelenbaum, da Stacey Kent a Luz Casal, da Jorge Drexler a Hamilton De Holanda, su alcuni dei palchi più importanti del mondo.

Il 19 aprile di quest’anno, uno dei progetti più significativi ed emozionanti del suo lungo percorso artistico ha visto la luce: il suo personale omaggio alla Grande Canzone Napoletana con l’album intitolato “Vulío”, accompagnato dalla chitarra manouche di Oscar Montalbano e dalla DBguitar di Nico Di Battista.

“Vulío” attraversa un viaggio musicale composto da 17 tracce, spaziando dalle intramontabili gemme come “Accarezzame” o “Dicitencello Vuje”, fino a delineare alcuni dei futuri capolavori della Canzone Napoletana, come “Don Salvato’” di Enzo Avitabile o “Nun Te Scurda’” degli Almamegretta, solo per citarne alcuni. Ma tra le varie tracce quella a spiccare di più è “Cammina Cammina”, omaggio al compianto Pino Daniele, suo mentore.

Ad arricchire ulteriormente questo già sontuoso panorama, c’è un brano inedito, scritto dallo stesso Joe Barbieri, intitolato “Vulesse ‘O Cielo”.

Davide Pignalosa

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