Geolier, l’anima e il rap dalla periferia al cuore

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Siamo tutti pronti a cantare e ballare sulle note di “ I p me tu p te” nelle serate del 21, 22 e 23 giugno con Geolier (qui nella foto di Matteo Baglioni) nello stadio Maradona, ma cosa sappiamo di questo fenomeno del rap? Run Radio ha cercato di ripercorrere la sua storia e i momenti che lo hanno portato a questo grande successo.

Nato a Secondigliano e cresciuto con poche aspettative di poter sfondare nel mondo della musica, Emanuele Palumbo, alias Geolier, ha inseguito il suo sogno fino a varcare le soglie dello stadio Maradona con 3 serate sold out. Dopo l’uscita del suo primo album “Emanuele”, il futuro di Geolier ha iniziato a cambiare direzione riuscendo con la sua musica a far breccia nelle mura del suo quartiere “difficile”, spopolando prima a Napoli e in tutta la Campania, e successivamente anche al nord grazie a collaborazioni con cantanti come Sfera Ebbasta ed Emis Killa.

La sua è una carriera vissuta tutta d’un fiato, tra il suo esordio con “P Secondigliano” e gli album di Platino è trascorso ben poco tempo. Oggi Geolier scala le classifiche a occhi chiusi e per il pubblico non ha rivali. A tal proposito noi di Run Radio ci siamo rivolti ad alcuni studenti per sapere cosa pensassero del fenomeno e che valore avesse nella vita dei napoletani una penna come quella di Geolier.

Sara Cipolla

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