Lunedì 24 giugno alle 16.30, la nostra università Suor Orsola Benincasa ospiterà la cerimonia per il conferimento della laurea magistrale honoris causa – in Scienze dell’educazione degli adulti e della formazione continua – allo chef Alfonso Iaccarino (nella foto in pagina con la moglie Lidia).
Questo evento ricorda a tutti gli studenti, giovani o adulti, che l’istruzione è qualcosa di continuo, che dipende anche dai nostri sforzi e dalla passione che ci mettiamo. Lo chef di S. Agata sui due Golfi, inoltre, è la dimostrazione che il territorio campano ha molto da offrire e ha molto potenziale ancora inesplorato, che non è sempre necessario fuggire altrove ma che dall’altrove si possono cogliere tanti spunti per poi reinventarli nella propria realtà.
Proprio con questa filosofia lo chef Iaccarino ha viaggiato alla ricerca di spunti culinari nuovi e ha anche studiato ben tremila anni di storia culinaria del Sud Italia per arrivare alla miglior versione possibile di tutti i suoi piatti. Basti pensare che il suo cavallo di battaglia è il classico e semplice spaghetto pomodoro e basilico, diventato celebre e speciale proprio grazie al lavoro di ricerca e formazione continua dello chef.
Nella cornice della Sala degli Angeli, nella sede centrale del Suor Orsola, si potrà assistere al conferimento della laurea. Il pomeriggio inizierà con un’introduzione da parte del magnifico rettore Lucio d’Alessandro per poi proseguire con la laudatio da parte di Elisabetta Moro e Marino Niola. Interessante sottolineare che il professor Niola, professore di antropologia dei simboli presso il nostro ateneo, ha definito Alfonso Iaccarino “Il vero professore della dieta mediterranea” e sarà proprio lui uno dei due docenti che lunedì 24 a consegnerà la laurea ad honorem al doppiamente stellato chef Alfonso Iaccarino.
In questo podcast abbiamo avuto l’occasione di intervistarlo telefonicamente per chiarire alcune curiosità legate ai suoi studi, alla sua passione per la terra – basti pensare che tutte le erbe, la frutta e la verdura vengono coltivate direttamente nell’orto del ristorante – e al collegamento che questa ha con l’alta qualità dei piatti proposti. Dalle sue parole possiamo capire che Alfonso Iaccarino, nonostante le due stelle Michelin ricevute, è rimasto un uomo appassionato alle sue origini e alla tradizione della sua terra.
Pa.cas.