La vocazione giornalistica del romanziere Silone

Play episode
Hosted by
redazione

Lo scorso 12 marzo, al Suor Orsola Benincasa, ha avuto inizio un ciclo di seminari dal titolo Giornalismo e letteratura – L’esempio di Ignazio Silone, tenuto da Francesco De Core, già direttore del Mattino ora caporedattore di Repubblica.

Costituito da 10 incontri per un totale di 30 ore, il corso analizza le strette interconnessioni tra giornalismo e letteratura, come strumenti per interpretare e raccontare la società, prendendo a esempio la figura di Ignazio Silone.

Giornalista, romanziere ed esponente politico del Novecento, Silone si contraddistinse per il suo impegno antifascista e, all’affermarsi del Regime, fu costretto a fuggire all’estero al punto che la sua opera più nota, Fontamara, fu pubblicata per la prima volta in Svizzera in lingua tedesca.

La denuncia sociale e politica che traspare tanto dai suoi romanzi quanto dai suoi saggi e dai suoi articoli si è sublimata in una vocazione letteraria del giornalismo che, oggi più che mai, si richiede alla figura del giornalista: Ignazio Silone si afferma, in questo senso, uno degli esempi più fulgidi del connubio tra la dimensione giornalistica e quella letteraria.

A Francesco De Core, intervenuto ai microfoni di Run Radio, abbiamo chiesto come mai, tra gli intellettuali italiani in bilico tra letteratura e giornalismo, la scelta sia ricaduta proprio su Silone e quanto sia importante, nel contesto storico attuale, portare nelle università l’esempio del suo impegno politico e antifascista.

Per non perdere il podcast con l’intervista a Francesco De Core ascolta Run Radio!

Francesca Mainardi

Join the discussion

Subscribe