La nuova puntata di Nero su bianco ci porta in un viaggio, tanto letterale quanto metaforico, tra Mogadiscio e l’Italia: tre autori di origini somale ci raccontano le loro vite e le loro esperienze in un intreccio di trame che attraversa tempo e spazio.
Il primo libro proposto è La signora meraviglia (Sellerio, 2024) di Saba Anglana: l’attrice, cantante e scrittrice italo-somala si esibirà al Teatro Trianon Viviani domenica 6 aprile, in uno spettacolo tra “Memoria, magia e cittadinanza” che porta il titolo del suo romanzo.
Nel presente degli scorci di Ostia, però, la signora meraviglia è anche il nomignolo con cui la famiglia di Saba Anglana chiama la tanto agognata cittadinanza italiana che sua zia Dighei non riesce a ottenere, aiutata dalla nipote nel tentativo di districarsi nei meandri della burocrazia.
All’autrice, intervenuta ai microfoni di RunRadio, abbiamo chiesto di raccontare le sfumature culturali racchiuse nell’idea della signora meraviglia, al tempo stesso “maga che definisce le norme delle donne e certificato che delinea l’identità di una persona”; abbiamo, inoltre, affrontato le problematiche relative all’ottenimento della cittadinanza, quella “chimera” che in tanti continuano a inseguire.
Il percorso per il riconoscimento della condizione di cittadino è insidiato in Italia da norme paradossali e dalla difficoltà – se non impossibilità – di produrre determinati documenti: come sottolinea Saba Anglana, spesso a livello politico questa metodologia si trasforma in un deterrente, una scusa per tenere lo straniero lontano dalla cittadinanza e fermare una fantomatica invasione.
Una difficoltà, quella raccontata da Anglana, che si tramuta inevitabilmente in una serie di malesseri e sofferenze che spesso vanno a sommarsi al cosiddetto jirro: quel dolore ineluttabile, quel destino di traumi e oppressioni del popolo somalo di cui ci parla Igiaba Scego nel secondo libro scelto per questa puntata.
In Cassandra a Mogadiscio (Bompiani, 2023)l’autrice depone l’amarezza per le ingiustizie perpetrate e le grida di dolore inascoltate e sceglie di fare della propria esperienza una lente benevola sul mondo, scrivendo un libro sul nostro passato e il nostro presente, per celebrare la fratellanza, la possibilità del perdono, della cura e della pace.
La storia inizia a Roma il 31 dicembre 1990, quando un’Igiaba sedicenne si prepara a festeggiare il Capodanno, immaginando un futuro carico di promesse: non sa che proprio quella sera il jirro si insidierà nel suo animo, come in quella di tutta la sua famiglia, per non lasciarlo più.
Analogamente, Ahmed Abdullhai racconta del suo viaggio dalla Somalia a Torino, compiuto a soli 19 anni perché spinto dal bufis, il “desiderio di partire”. Lo sguardo avanti (ADD Editore, 2020), però, non è solo una storia: è un punto di partenza, pensato come strumento didattico, che unisce il racconto di un viaggio e la bellezza di un approdo, la paura per un futuro difficile da immaginare e la gioia di lavorare per migliorare la vita degli altri.
Per non perdere l’intervista a Saba Anglana ascolta il podcast su RunRadio!
Francesca Mainardi