Zulù, nato per correre Ecco l’autobiografia

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 “Si deve buttare il sangue”: e di sangue Luca Persico, in arte O’ Zulù, voce e immagine dei 99 Posse, deve averne buttato a litri nel corso della sua vita per raggiungere il successo di cui gode ora. Bisogna buttare il sangue, come dice il frontman nell’intervista a Run Radio, perché restare sulla superficie delle cose non porta a nulla o comunque non allo stesso risultato: bisogna scavare, andare a fondo nei vari substrati dell’esistenza e del mondo, sporcarsi le mani, urlare davanti alle ingiustizie.

La sua storia inizia, non a caso, nella provincia nord di Napoli, una periferia tanto geografica quanto culturale, dalla quale si parte inevitabilmente svantaggiati; prosegue per i centri sociali, con l’Officina 99 a Gianturco, quando Zulù trasforma in canzoni i volantini di protesta per renderli più comprensibili e incisivi: è da questa necessità che prende vita il successo inaspettato dei 99 Posse, contribuendo a diffondere un nuovo linguaggio musicale e politico, mescolando hip hop, raggamuffin e dub con testi in italiano e napoletano.

Una “storia bella, che andava raccontata”, come racconta il frontman nel presentare la sua autobiografia Vocazione rivoluzionaria. ‘O Zulù – L’autobiografia non autorizzata di Luca Persico: un libro che risponde all’esigenza personale di darsi alla prosa dopo aver ripercorso in rima il proprio vissuto. È il caso dello spettacolo “Vio-Lenti“, un viaggio musicale e narrativo attraverso trent’anni di carriera artistica, in cui è stato accompagnato dalla violinista Caterina Bianco.

Una storia, dicevamo,che ha portato lui e il resto del gruppo sui principali palchi italiani, consentendogli di prendere parte ai più significativi eventi musicali del nostro Paese.

Tra questi è impossibile non ricordare quel celebre Primo maggio 2001 in cui Pino Daniele li portò a piazza San Giovanni in Laterano a Roma, di fronte a un mare di persone a cantare tutta la loro rabbia e il loro dissenso politico. Come ammette lo stesso Luca Persico, quei tempi – se non del tutto trascorsi – si sono sicuramente mitigati: non ci vuole un esperto per constatare che il Concertone non sia più occasione di protesta in musica e che invece la contestazione abbia lasciato il passo al pop di stampo sanremese.

I 99 Posse quindi approdano su altri palchi: quest’anno si esibiscono all’Isola del Liri per il Primo maggio, mentre il 25 aprile si sono mantenuti sobri, urlando il loro rigurgito antifascista in due concerti a Casa Cervi, in provincia di Reggio Emilia.

Partendo dalla sua recente biografia, proseguendo a ritroso per i suoi progetti solisti e le numerose date con la band, la storia artistica di Luca Persico è una corsa che non accenna a fermarsi, arrivando a ipotizzare un nuovo album con i 99 Posse.

Così, mentre gli anni passano e le generazioni di giovani alle manifestazioni si susseguono, ai cortei e nei centri sociali risuona ancora “curre curre guagliò!

Per non perdere l’intervista a Luca Persico, frontman dei 99 Posse, ascolta Run Radio!

Francesca Mainardi

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