I ricordi e le testimonianze su un grande storico, su un uomo che ha lasciato il segno nella politica e nelle istituzioni: l’università Suor Orsola Benincasa ha organizzato con la Fondazione Benedetto Croce nella Sala degli Angeli due giorni, l’8 e il 9 maggio, che hanno ripercorso la vicenda culturale, politica e istituzionale di Piero Craveri.
“Nella sua opera di studioso e nella sua azione di uomo delle istituzioni – ha ricordato Lucio d’Alessandro, Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa – Piero Craveri portò le sue straordinarie competenze di storico, il suo tratto garbato di gentiluomo nutrito di ethos liberale e la sua vocazione all’impegno civile, che ha ispirato il suo amore fervido e critico per la città di Napoli”.
E Benedetta Craveri, la presidente della Fondazione Biblioteca Benedetto Croce Benedetta Craveri ha sottolineato: “Mio fratello Piero era uno spirito libero, uno degli ultimi esempi di intellettuale a tutto campo che ha unito al rigore dello storico la passione per la politica e un profondo senso di responsabilità civica”.
Ancora attuale, la ‘lezione’ di Craveri è stata rievocata e analizzata in tre diverse sessioni, ciascuna dedicata a un aspetto dell’avventura intellettuale di Craveri.
Il professor Eugenio Capozzi ha parlato – ai microfoni del nostro Bruno Stampa -, del suo ruolo di politico e intellettuale, del suo impegno di storico “non ideologizzato”, della sua posizione sul compromesso storico.
A conclusione delle due giornate di studio una tavola rotonda, presieduta dalla figlia Marta Craveri, densa di ricordi e testimonianze che ha visto alternarsi i racconti di chi, in varie vesti e in differenti momenti della vita, ha conosciuto Piero Craveri. Non soltanto lo storico e l’intellettuale impegnato, ma soprattutto l’uomo.
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