Esistono storie fugaci fatte di orrori, sogni, aspettative, desideri, che in un baléno possono svelare la realtà.
Questo è il racconto dello spettacolo Baléni, in scena sabato 17 maggio alle ore 20.00 al TIN-Teatro Instabile Napoli. La rappresentazione è stata scritta ed è interpretata da Francesca Pica (in pagina nella foto di Flavia Castorina) con la supervisione di Elena Bucci, in collaborazione con Le belle bandiere e il sostegno del Teatro Trastevere.
La parabola artistica di Francesca Pica comincia nel 2001 con il percorso di formazione attoriale e i primi passi d’attrice con Le Belle Bandiere, Odin Teatret, Living Theatre, Teatro Potlach. Tra le sue esperienze quelle con Giancarlo Sepe, Mimmo Borrelli, Elena Bucci, Vincenzo Pirrotta e Ruggero Cappuccio.
In Baléni un essere curioso osserva le strade della città affascinato dal disordine della vita, alla ricerca disperata di un volto nel quale ritrovarsi: è la voce dello spirito che vuole diventare materia o della coscienza in cerca di risposte ai misteri della vita.
Racconta l’autrice: “Voltaire dice che ‘la più felice di tutte le vite è una solitudine affollata’. Quelli evocati sono personaggi tragicomici, potenti, buffi, delicati, in balia dello spaesamento. È un rituale senza inizio, né fine, ma nel quale dissoluzione e rinascita devono coesistere per far sì che i personaggi possano ritenersi finalmente veri e vivi”.
I mondi portati in scena sono specchi in cui osservarsi: una bambina siciliana cerca invano di nascondere le proprie inquietudini, una donna vive in un caotico palazzo romano, un finto suicida risveglia la vita di un quartiere, una giovane scrittrice cerca l’amore in un cimitero, una donna è in grado di predire il futuro.
Sono queste le storie raccontate in Baléni.
La domanda è quindi: quanto fa paura la realtà? Alla messinscena il compito di dare una risposta.
Ginevra Guarracino