Istrionica Bergamasco traduce Cappuccio

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Dopo una settimana dal suo inizio, il Campania Teatro Festival tira le prime somme. La diciottesima edizione è quella in cui solitamente si diventa grandi, si comincia a guardare a nuovi obiettivi. Ed è quello che la kermesse ha mostrato nelle prime messe in scena.

I primi sette giorni del festival si sono conclusi con uno spettacolo in prima nazionale e molto atteso: “La Principessa di Lampedusa”, andata in scena nel teatro Sannazaro e interpretata da Sonia Bergamasco, che ne ha curato anche la regia.

È stata una prova d’attrice importante, con un monologo che ha fatto rivivere Beatrice Mastrogiovanni Tasca di Cutò, madre di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, l’autore de “Il Gattopardo”. Una donna coraggiosa, carismatica, risoluta e complessa, che si staglia con la sua modernità tra le macerie di una Palermo ferita dai bombardamenti del maggio 1943.

Bellissime le luci di Cesare Accetta, intensa e travolgente, pur con qualche eccesso, la prova della Bergamasco alle prese con la trasposizione del libro di Ruggero Cappuccio. Ed è proprio l’autore, drammaturgo e anche direttore artistico del festival a parlarci delle sue creature (festival e piece) nel nuovo podcast di Run Radio.

La rassegna prosegue martedì 24 giugno con “Titizé – A Venetian Dream” del regista, attore e coreografo svizzero Daniele Finzi Pasca. Il lavoro che va in scena nel Politeama, con replica il 25 giugno, ha un titolo che allude alle infinite capacità di essere di ognuno di noi, ma anche a un’immagine da sogno che sembra uscita da un film di Fellini.

In questo spettacolo teatrale acrobatico, la clowneria ha in sé gli echi della Commedia dell’Arte con dieci straordinari interpreti multidisciplinari. È un teatro dello stupore e della leggerezza che non ha bisogno della parola.

Da segnalare “Misurare il salto delle rane” – tredicesima produzione di Carrozzeria Orfeo -, una dark comedy in scena nel teatro Nuovo sempre il 24 e 25 giugno.

Per chi ama la canzone d’autore può risultare gradevole il concerto che Neri Marcorè dedica alle 21.30 nel Cortile della Carrozze di Palazzo Reale a Fabrizio De Andrè.

Un altro piatto forte della giornata di martedì 24 è la sezione Letteratura che ospita alle 19 Tonino Taiuti, uno dei pochi interpreti che possa dare nuova linfa al mito di Totò. Il re dei giochi di parole e l’attore napoletano si affratellano a tal punto che anche “’A livella” viene reinterpretata come l’opera di un balbuziente, ovvero di chi sa quanto parlare con i morti sia il primo abracadabra da fare.

Run.red.

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