Entra nel vivo la trentesima edizione del Pomigliano Jazz Festival, tra le rassegne musicali più attese dell’estate campana, Una manifestazione che da anni accompagna il pubblico in un viaggio musicale tra innovazione e tradizione, all’insegna della contaminazione dei linguaggi sonori.
Ad aprire questa edizione è stato l’omaggio sentito del pianista cubano Gonzalo Rubalcaba a Pino Daniele. Il progetto intitolato “Gonzalo Rubalcaba for Pino”, ha messo insieme anche i maggiori rappresentanti del jazz campano. Questo fine settimana sono attesi Joe Lovano (sabato 19 luglio) e Nubya Garcia (domenica 20).
Poi, a chiusura del percorso della prima tranche della rassegna, il sentiero numero 6 del Vesuvio – meglio conosciuta come strada Matrone -, accoglierà sabato 2 agosto, l’esibizione del sassofonista argentino Javier Girotto con il pianista Francesco Nastro (nella foto in pagina). I due musicisti daranno via a un concerto dal titolo evocativo – “da Scarlatti a De Curtis” – che esplora le molteplici contaminazioni che il jazz possiede. Dando ampio spazio alla composizione e agli arrangiamenti con strutture complesse e articolate che spaziano dalla musica classica al rock sinfonico e al jazz nei sui molteplici generi. Con un repertorio composto principalmente da brani originali, arricchito da melodie della tradizione napoletana e latina.
La musica racconta le mille vite di Napoli, della città-mondo. Con questo spirito, con questa forza, Girotto e Nastro si inseguono, si incontrano e respirano insieme lo spirito di questa terra. Tra i brani in scaletta brani della tradizione classica come la Sonata K1 di Domenico Scarlatti e della tradizione popolare come ”O marenariello” di Salvatore Gambardella; Tarantella napoletana di Luigi Ricci; Voce ‘e notte di Ernesto De Curtis. Un viaggio dentro le passioni che rivivono ancora.
Per ascoltare il podcast completo e l’intervista a Francesco Nastro, visita il sito e immergiti all’interno del Pomigliano Jazz.
Giacomo Maraucci