Teatro, si alza il sipario C’è Viviani al Trianon

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Il teatro a Napoli non è solo spettacolo, ma identità viva. La stagione 2025/2026 si apre all’insegna della varietà: prosa, comicità, musica, danza e satira si mescolano sui palcoscenici cittadini, dai grandi classici alle sperimentazioni contemporanee. Diretto da Marisa Laurito, il Teatro Trianon conferma la sua vocazione popolare e sociale.

Si parte il 15 ottobre con Festa di Piedigrotta di Raffaele Viviani, per la regia di Nello Mascia (qui nella foto di Nello Mascia). In cartellone anche lo stand-up sociale ConFesso (23 ottobre) di Antonio Juliano, e la performance musicale Na poesia e na jastemma (25 ottobre) con Dario Sansone. Il 7 novembre, Marco Travaglio porta in scena la satira politica I migliori danni della nostra vita. Immancabile, dal 19 al 28 dicembre, La Cantata dei Pastori con Peppe Barra. Tra le iniziative, il progetto Forcella a Teatro, biglietti a 5 euro per i residenti del quartiere. 

Il Teatro Bellini invece punta sull’attualità e la scena internazionale. C’è molta attesa per Donald di Stefano Massini (21–26 ottobre), Amleto con Filippo Timi (2–7 dicembre) e Migliore di e con Valerio Mastandrea (13–18 gennaio). Il teatro promuove anche Omissis, premio per la nuova drammaturgia italiana. 

Al Vomero, il Teatro Cilea propone un cartellone che unisce comicità e tradizione. In apertura, Buonasera a tutti con Peppe Barra (dal 6 novembre). Tra gli appuntamenti: Coco Show della Cilea Academy (13 novembre), Aurora Leone con Tutto scontato (20 novembre), Peppe Iodice (Ho visto Maradona, 10 dicembre), Francesco Cicchella (Tante belle cose, 18 dicembre) e Lina Sastri in Voce ‘e notte (22 gennaio). Chiusura affidata a Biagio Izzo e Nino Frassica. 

Si propone come la culla della nuova creatività il Teatro Nuovo. Dopo l’apertura di stagione il 7 ottobre con VIRO, c’è grande attesa per Crisi di nervi di Čechov con la regia di Peter Stein (30 ottobre–2 novembre). Tra gli altri titoli: Bambolotto di Maura Bloom (7 novembre) e Le Prénom (fine novembre), brillante commedia francese firmata Zavatteri.

Giacomo Maraucci

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