Ritornano i piccoli incubi
ma il gioco non sorprende

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redazione


State dormendo sereni in questi giorni? Beh, preparatevi, perché la saga di “Little Nightmares” è tornata con un nuovo capitolo.


Il gioco sviluppato da Supermassive Games, che ha preso il posto della casa originale Tarsier Studios, catapulta i giocatori in luoghi che purtroppo mancano dell’originalità che aveva segnato i primi due capitoli, preferendo luoghi horror generici.


Per quanto nei luoghi il gioco non sorprenda, nella terza iterazione del franchise gli sviluppatori di successi come “Until Dawn” e “The Quarry” hanno voluto dare una scossa: il gameplay mantiene sempre lo scheletro platform horror dei giochi precedenti, ma rinnovando il tutto la possibilità di controllare due personaggi, Low e Alone, ognuno con le proprie caratteristiche.


La coppia di amici avrà a disposizione un arco, posseduto da Low, e una chiave inglese, tenuta da Alone, per difendersi dai mostri che li inseguono e superare i vari livelli indenni.


Gli appassionati potranno affrontare l’avventura in singolo, dando il controllo di uno dei due personaggi all’intelligenza artificiale, oppure in coppia con un amico, che si rivela la grande novità di questo gioco.


Novità che però delude, considerando l’obbligo di giocare online e con lo schermo condiviso, che si rivela non propriamente utile visto che i due protagonisti non si allontanano mai particolarmente l’uno dall’altro.


Parlando della trama in sé, proprio come nelle ambientazioni, sembra che la casa di sviluppo non sia in un momento di particolare ispirazione. In totale, l’avventura che dura cinque ore non ispira particolarmente né nei suoi Puzzle né nelle sezioni Horror, sfruttando poco anche il sistema di gioco in coppia di cui abbiamo parlato in precedenza.


Per saperne di più su questo gioco e scoprire il voto che gli abbiamo dato ascolta il podcast.


Matteo D’Andrea

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