Quanto sentiamo parlare di giustizia sociale, diritti umani, diversità e dignità umana?
Riuscire a creare uno stato sociale degno di queste caratteristiche è sempre più complesso. D’altro canto la storia e le rivoluzioni ci hanno insegnato che la società è un corpo fragile soggetto a malattia, che va tutelato e curato.
Un laureato in Scienze sociali è in fondo anche questo: un medico in corsia d’emergenza per la cura della nostra società e Unisob promuove per ‘la cura’, come recitava un celebre successo di Battiato, una solida preparazione teorica declinata sulla pratica. Chi si laurea in Scienze sociali avrà tutte le competenze per lavorare nelle comunità per promuovere il cambiamento, lo sviluppo, la coesione sociale, nonché l’empowerment e l’emancipazione delle persone, secondo principi di giustizia sociale, diritti umani, responsabilità collettiva e rispetto delle diversità.
Stefania Ferraro, che ce ne parla, è docente di Topografie dello spazio sociale e presidente del Corso di laurea:
“Giustizia sociale, diritti umani, responsabilità collettiva e dignità umana non sono semplicemente oggetto di studio di questo Corso di laurea – ci dice – ne rappresentano l’essenza e la ragione primaria che ci ha guidati fortemente verso questa nuova avventura, che è in primis didattica, ma anche ricerca”.
“Con i futuri studenti e le future studentesse aggiunge – ragioneremo sempre in una prospettiva inclusiva, che tale sia a partire da un costante esercizio di consapevolezza del linguaggio e di quanto esso definisca la realtà: le parole sono importanti, dice Nanni Moretti in Palombella rossa”.
Fattori storici, socio-giuridici, culturali, territoriali, politici e personali si configurano come opportunità o barriere per il benessere e lo sviluppo umano. Per questo è importante che gli studenti imparino sin da subito ad analizzare e indagare sulle difficoltà di ordine sociale, che potenzino la propria coscienza critica rispetto a quei fenomeni che colpiscono la dignità sociale, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini.
“Il percorso di studi aiuta a strutturare nello studente la capacità di accoglienza e di ascolto attivo – spiega Stefania Ferraro – la promozione della capacità di trovare soluzioni innovative alle sfide che le persone devono affrontare nella loro vita e supportare le persone a costruire il tipo di ambiente in cui vogliono vivere, attraverso la co-determinazione, la co-produzione e la responsabilità sociale”.
Questa specifica caratterizzazione su diritti e inclusione costituisce il punto di forza del corso di studi.
“Il corpo docenti di questo Corso di studi – aggiunge la prof. Ferraro – sta lavorando in chiave autenticamente interdisciplinare e intersezionale, affinché ciascun insegnamento possa realmente dialogare con l’altro per formare profili professionali del lavoro sociale caratterizzati da una solida preparazione teorica declinata sulla pratica. Non vi è dunque nessun accanimento al tecnicismo del servizio sociale, ma una prospettiva teorica ampia e congiuntamente un costante esercizio di declinazione empirica dei saperi acquisiti”. Ci pare – conclude – che questa possa essere la via migliore per approcciare alle politiche e ai servizi sociali in chiave eminentemente relazionale: le persone non sono “casi”, ma soggettività in movimento, corpi al cospetto di differenti tipologie di disagio”
Da.Card.