Piero Craveri era nato a Torino, classe 1938; tempra etica e fisica solidissima, figlio della primogenita di Benedetto Croce, Elena, è scomparso improvvisamente sabato 23 dicembre, a 86 anni appena compiuti. Studioso rigoroso, allievo di Calasso, Senatore e combattente radicale nelle fila di Marco Pannella,tra i più eminenti maestri di storia contemporanea, conservava e condivideva uno stile di vita caratterizzato dal medesimo rigore per i più alti valori liberali e democratici.
Sodale per chi nel mondo accademico e non solo ha avuto il privilegio di essergli amico, lavoratore instancabile che fino all’ultimo era stato a Napoli come presidente della Fondazione Croce e Presidente dell’Ente morale Suor Orsola Benincasa.È sempre difficile ricordare o scrivere di un grande che ci lascia, quando a maggior ragione si parla di un grande storico, un grande docente o un grande politico come Piero Craveri.
Tuttavia la mozione più grande è quella più semplice quando il ricordo è dettato dal peso delle emozioni, gravi come quelle di chi gli ha vissuto al fianco e ha avuto modo di assimilarne l’onestà e la libertà intellettuale di uomo prima ancora che di politico, presidente o docente, come ha scritto Eugenio Capozzisuo allievo di Storia contemporanea e amico sincero:
«Due cose mi ha insegnato, e resteranno impresse in me per sempre… La prima è l’amore per la verità sopra ogni cosa, al di là di ogni formalismo, convenzione, opportunismo o ipocrisia. La seconda è l’amore per la libertà, assoluta, al di sopra di qualsiasi ideologia, appartenenza, gerarchia»..
«Il suo approfondito e articolato lavoro di ricerca sulla storia repubblicana del nostro Paese, su alcune delle sue figure più importanti e su alcuni dei momenti più decisivi (dal lavoro dell’Assemblea Costituente all’ingresso dell’Italia in Europa), rappresentano un’eredità culturale fondamentale per gli studi della Storia contemporanea – ha detto Lucio d’Alessandro, Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, ricordandone il lavoro e l’eminente e indelebile immagine.
All’interno dell’Ateneo Suor Orsola Benincasa, Piero Craveri – come ha ricordato ancora il rettore – è stato un pilastro che ha dato tanto per la crescita dell’ateneo e dell’allora Facoltà di Lettere, oggi Dipartimento, dei cui saperi nell’ambito dei Beni culturali, dell’archeologia e della storia dell’arte era un conoscitore minuzioso e fuori dal gregge, fuori dai confni settoriali e disciplinari.
Le sue riflessioni trionfali, inedite, passionali, potevano passare da una logica filosofica a un’intuizione politica, al concretismo di un’opera di arte contemporanea.
«Piero Craveri è stato uno dei pilastri della crescita del nostro Ateneo – ricorda ancora il Rettore – all’interno del quale negli ultimi 25 anni ha ricoperto con passione e rigore il suo magistero di Storia contemporanea e ha diretto la Facoltà di Lettere, oggi Dipartimento di Scienze umanistiche, contribuendo alla sua affermazione a livello nazionale come uno dei Poli accademici più importanti nei settori dei Beni culturali, dell’archeologia e della storia dell’arte».
da.car
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